Valeriano Trubbiani
Valeriano Trubbiani nasce a Macerata nel 1937. Al contrario di altri artisti marchigiani del Novecento emigrati altrove, preferisce un destino di solitudine critica. Eredita dal padre la passione per la lavorazione dei metalli e nella seconda metà degli anni ‘50 comincia a lavorare nella bottega paterna a Villa Potenza (frazione di Macerata). Nel 1956 si diploma all’Istituto d’arte di Macerata, mentre nel 1957-58 inizia a esporre come pittore e comincia a lavorare come scultore. Tiene a Macerata le sue prime personali di scultura e partecipa anche ad altre mostre. Nel 1959-60 frequenta la scuola di nudo dell’Accademia di Belle Arti di Roma.
Durante gli anni ‘60 continua a lavorare intensamente come scultore nell’officina paterna, scegliendo di dedicarsi definitivamente a quest’attività, ma anche alla scenografia e alla grafica. Il 1962 è decisivo per l’orientamento iniziale del suo lavoro di scultore: le sue opere acquistano sempre più un carattere meccanico-bellico. Per Trubbiani l’arte deve provocare ferite e i suoi temi più distintivi sono le città assediate, la crudeltà della tecnologia, i bestiari e i racconti favolistici, i minacciosi paesaggi urbani. Spesso rappresenta elementi e situazioni belliche e di aggressione, come incrociatori, aerei, guerrieri, elmi, armi, corazze, tutti connessi al ricordo della guerra e dei bombardamenti a Macerata. Nel 1966 partecipa per la prima volta alla Biennale di Venezia. Nel 1968 si sposa e si trasferisce da Villa Potenza ad Ancona, dove si stabilisce definitivamente nel 1976.
Continua a essere vivace la partecipazione a mostre in Italia e all’estero, tra cui la Biennale di Venezia e la Quadriennale romana nel 1972. Nel 1980 inizia a sviluppare il ciclo dei Racconti di mare: hanno origine le sculture su temi di mare, di corazzate e di navigazione armata, un ciclo che si arricchisce nel tempo. A fine anno, Fellini richiede la sua collaborazione per realizzare una nave da guerra per il film E la nave va (1983). Nei primi anni ‘80 insegna scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Macerata, rifiutandone la nomina a direttore nel 1983.
Nel 1990 avvia un ciclo di disegni dedicato a Ciriaco Pizzecolli: la prima significativa raffigurazione trubbianea della città di Ancona. Tra le iniziative realizzate dall’artista, numerose sono quelle permanenti nella città dorica: per citarne alcune, Mater Amabilis, in piazza Pertini; la Croce del millenario, realizzata per celebrare il millenario della Cattedrale di San Ciriaco; il sipario tagliafuoco, installato nel Teatro delle Muse. Nel 2012-2013, presso la Mole Vanvitelliana, è allestita una sua grande antologica dal taglio teatrale, intitolata De rerum fabula.
Trubbiani muore nel 2020.